Da 100 anni maneggiamo l'insulina! Questa pietra miliare della medicina ha salvato vite, evitato complicanze invalidanti e stimolato l'innovazione tecnologica per fare sempre meglio e produrre insuline in grado di mimare la fisiologia della regolazione glicemica.
Fin qui sembra tutto linearmente composto in un quadro di miglioramento della qualità delle cure e della vita delle persone con diabete. Eppure se guardiamo agli Annali AMD e ai dati ISTAT, possiamo constatare che in contrasto con il progresso della tecnologia (aghi sempre più corti e sottili, devices ultrasensibili ed ergonomici, insuline ultrarapide e ultralente di alta purezza, microinfusori, sensori per il monitoraggio continuo della glicemia) almeno il 50% dei diabetici trattati con insulina non riesce a raggiungere i target raccomandati per un buon controllo.
Ci sfugge qualcosa? Certamente si!
L'inerzia prescrittiva o la cattiva titolazione dell'insulina, carenze educative sulle tecniche iniettive, scarsa conoscenza di come si fa correttamente un'iniezione con penna da insulina, scelta di aghi di scarsa qualità e misura, ne sono le cause principali, e l'elenco potrebbe continuare ancora. Da dove traggono origine queste affermazioni? Dalla semplice ispezione e palpazione delle sedi in cui le persone con diabete iniettano l'insulina. In oltre il 50% dei casi troveremo delle lipo-ipertrofie causate dovute ad un'errata tecnica iniettiva e ad un mancato controllo periodico di tali sedi da parte dell'équipe curante. Questa è una frustrante conseguenza di una carente azione educativa su come si maneggia correttamente una penna, di come e dove si inietta l'insulina. Si, perchè le lipoipertofie parlano e dicono esattamente questo! Non sono solo degli antiestetici bubboni ma rappresentano la spiegazione di tante irregolarità dell'andamento glicemico, che fanno ammattire i medici alla ricerca di una causa che non troveranno se non controlleranno sistematicamente le sedi di iniezione in modo periodico e strutturato. Allora medici e persone con diabete scopriranno come è facile superare questa difficoltà, semplicemente cambiando sede iniettiva ad ogni iniezione, usando una sola volta l'ago, evitando di usare insulina fredda, impiegando aghi corti e sottili, e mettendo in pratica tanti altri piccoli accorgimenti che cambiano il quotidiano delle persone che fanno insulina tutti i giorni. Eviteranno così anche pericolose ipoglicemie inspiegabili, un cattivo controllo glicemico e, sulla distanza, anche complicanze, ricoveri, ulteriori cure e maggior carico economico sul bilancio sanitario, sociale e sulla qualità di vita. Insomma una rivoluzione soft ma basata su rigorose evidenze scientifiche applicate alle tecniche iniettive.
Questo percorso formativo riassume tutto questo e quant'altro c'è d sapere sulle tecniche iniettive e sui devices iniettivi, strizzando l'occhio alla telemedicina e all'innovazione tecnologica. È necessario però che i medici e loro collaboratori prendano coscienza che se non investono energie e competenze nell'educazione alle corrette tecniche iniettive non vedranno mai modificarsi quella percentuale così alta di diabetici che non raggiungono i target. Sono loro che devono insegnare e consigliere i propri diabetici su questi temi, perchè costoro non leggeranno mai le raccomandazioni sulle tecniche iniettive, nè troveranno tali informazioni da nessuna altra parte, nemmeno nelle confezioni di penne da insulina.
Obiettivo generale
Acquisizione di nuove competenze del diabetologo nel settore della clinica, tecnica iniettiva dell’insulina e sue complicanze locali e generali, digitalizzazione
Obiettivi specifici
Migliorare la Competence del Diabetologo AMD sui seguenti aspetti legati all’iniezione dell’insulina e proposta di programma FAD